Iniziamo da oggi una rubrica dedicata a quei gruppi che hanno fatto la storia della nostra Curva Fiesole.
Per primi, ci occuperemo degli Alcool Campi, con un pezzo tratto dal libro "Dalla Fiesole con tutto il cuore i tuoi ultras....."
"[..] ...tra cui l’Alcool Campi, nato nell’estate dell’86 e composto da ragazzi residenti a Campi Bisenzio. Ci sono anche qui alcuni elementi di spicco dei vecchi Ultras.[..] L’Alcool ha il merito di sostenere la crescita del Collettivo intravedendo la giusta mentalità per affrontare le problematiche della curva. Per loro questa sinergia rappresenta un importante punto d’appoggio, soprattutto per le trasferte. Infatti il gruppo non è numerosissimo, ma decisamente compatto: rappresenta l’ala più dura della Fiesole.
L’Alcool Campi non è interessato ad assumere un ruolo di primo piano e, cosi come è spontanea la sua unione con il Collettivo, nello stesso modo è automatica la scelta dello stesso CAV (è la sigla del Collettivo Autonomo Viola) come gruppo-guida.[..]
La presentazione del club avviene in occasione della prima trasferta, nel settembre ’86 a Brescia. I tifosi raggiungono la città lombarda in pullman, con un viaggio da loro organizzato, portandosi dietro il proprio striscione. Fin dai primi chilometri diventano chiare le idee e la composizione del club: sul pullman, per esempio, anziché 53 persone, secondo la capienza del mezzo, ce ne sono 70 e durante il viaggio vengono svuotate lattine di birra e una damigiana di vino.
Un altro episodio riguarda la mancanza di voglia di cantare da parte di un buon numero di coloro che in curva erano posizionati sotto l’Alcool Campi. In una domenica di particolare allegria, "Pizza" e compagni per invogliare i "recalcitranti" a cantare, trovano un sistema sicuramente efficace: orinano addosso a loro.
L’Alcool Campi con il tempo diventa uno dei club più... "particolari". Uno dei suoi esponenti più rappresentativi, "Pizza", si rende protagonista di un gesto provocatorio: voltando le spalle al campo di gioco si cala i pantaloni mostrando le natiche. Marco, uno dei fondatori dei vecchi Ultras, rappresenta il club nei rapporti con la curva, è uno dei fondatori degli Ultras ed ha un notevole carisma. In giro per l’Italia si parla di questo club, sui giornali specializzati viene dato ampio spazio all’Alcool Campi come nuovo gruppo emergente.
Col passare del tempo il gruppo acquisisce un’importanza sempre maggiore, anche se l’entusiasmo e i buoni propositi iniziali vengono contrastati dai problemi personali dei singoli iscritti, invischiati in guai giudiziari e di droga che alla lunga lasceranno segni indelebili sul club.
Il suo striscione all’inizio non viene collocato al centro della curva, ma spostato verso la tribuna, appeso sopra l’ultima balaustra. Poi, nell’86, per ribellarsi nei confronti del club dei Giovani della Fiesole, che l’Alcool non ritiene all’altezza di guidare la curva, decide di togliere lo striscione dei Giovani sostituendolo con il suo. Le ripercussioni non si fanno attendere e la domenica successiva scoppia una rissa in curva. Lo striscione dell’Alcool Campi rimane comunque in mezzo alla Fiesole solo per un paio di domeniche. Il posto viene lasciato al Collettivo, un gruppo che sta diventando sempre più importante e che occupa tutta la balaustra centrale. L’Alcool Campi riesce velocemente a meritarsi il rispetto di tutti. I tifosi di questo club arrivano allo stadio cinque minuti prima della partita e tutti gli altri sostenitori gigliati lasciano libero il loro posto al centro. Tutti sanno che quella è la postazione dell’Alcool Campi. Oggi invece i ragazzi che iniziano a frequentare la Fiesole non hanno questa forma di rispetto.
Nel maggio dell’89 viene organizzata l’unica cena del club, alla quale partecipa tutta la squadra. C’è molta euforia e in fretta gli animi si rallegrano. Finisce con Baggio che balla la tarantella sui tavoli e Dunga che si fa fotografare in atteggiamenti disinvolti. Mai come in quel periodo il legame tra squadra e tifosi è stato cosi forte, questo clima finirà dopo la vicenda-Baggio.
Con il passare degli anni, la comunità degli ex tossicodipendenti porta via vari esponenti del club e la situazione economica si fa sempre più precaria, tanto che "Pizza", nel ristorante di suo padre, ridipinge insieme a "Bambolo" il vecchio striscione: non ci sono soldi per acquistarne uno nuovo. Per lo stesso motivo, l’Alcool Campi è costretto ad affidarsi ai Fedelissimi che accompagnano "Pitone" e "Pizza" in una fabbrica, aiutandoli a realizzare le ultime magliette col simbolo della bottiglia. Proprio nel momento in cui si pensa al rilancio del club, l’Alcool Campi è costretto a sciogliersi: l’episodio che determina la scomparsa di questo club è il lancio di una bomba molotov al treno che trasporta i tifosi bolognesi a Firenze. In questa vicenda viene coinvolto "Pitone", uno dei leader del club. Durante il processo comunque Domenico si assume le proprie responsabilità ammettendo le sue colpe. [..]"
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